Fritto misto o solo alici? Una questione (estiva) di stile di vita.

Un fritto non è mai solo un piatto: è un modo di vivere l’estate, tra chi sceglie l’essenziale e chi vuole tutto nel piatto. Alici o misto? Questione di stile (e di cuore).

Fritto misto o solo alici? Una questione (estiva) di stile di vita.

C’è chi, d’estate, si concede un aperitivo vista mare con un calice fresco in mano e un cartoccio fumante di alici fritte. Croccanti, salate al punto giusto, essenziali. E poi c’è chi aspetta l’ora del pranzo – o della cena – per ordinare il re delle tavolate estive: il fritto misto. Gamberi, totani, alici, anelli dorati e profumati che sfrigolano ancora nel piatto. Un’esplosione di sapori, come certi momenti in cui si vuole tutto, senza riserve.

La differenza non è solo gastronomica. È una metafora perfetta per raccontare il nostro modo di stare al mondo. Il fritto misto è un piccolo caos felice, un inno alla varietà, a quel desiderio di non scegliere, di assaggiare tutto, anche un po’ di più. La sola frittura di alici, invece, è una dichiarazione d’intenti: puntare sull’essenziale, su ciò che davvero ci nutre e ci somiglia.

Non c’è una regola. C’è chi preferisce l’abbondanza, chi la sottrazione. Chi ha bisogno di dieci sapori per sentirsi a casa, chi si rifugia in uno solo, ma perfetto. L’estate accoglie tutti, anche a tavola: chi arriva affamato e chi solo con un languorino, chi si ferma per un aperitivo al volo e chi apparecchia storie a cena.

Perché, in fondo, la felicità estiva ha molte forme. E a volte, basta un piatto caldo e fragrante per ricordarci che non serve troppo per sentirsi nel posto giusto.

E tu, oggi, di che fritto sei?

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