Quando l’amore aveva il sapore del mare e dei minuti al telefono

C’erano estati leggere e cuori che battevano forte. Amori nati tra il sale sulla pelle e i minuti al telefono, quando bastava una voce per sentirsi vicini… e una buonanotte sussurrata valeva quanto un bacio.

Ci sono estati che non si dimenticano. Non per i viaggi lontani, i tramonti infuocati o le granite al limone. Ma per quei battiti irregolari, per le telefonate attese fino a tardi, per i messaggi riletti tre volte sperando che arrivasse… quellarisposta.

Erano amori leggeri solo in apparenza. Si nutrivano di sguardi rubati tra un tuffo e un gelato, ma avevano il peso dolcissimo delle cose che contano. Bastava una chiamata – anche solo per dirsi buonanotte – a farci sentire al centro del mondo. Perché a volte bastava poco: una voce, un silenzio condiviso, un “ci sentiamo domani” detto piano.

Gli amori estivi hanno quella grazia sfuggente dei sogni ad occhi aperti. Non servivano promesse, bastava sapere che dall’altra parte c’era qualcuno che, anche solo per un attimo, pensava a noi. E forse, in fondo, aspettavamo più quel “sto per chiamarti” di un vero bacio. Anche perché, a quell’età, una telefonata sussurrata al tramonto sapeva già di bacio.

Poi magari finivano. O forse no. Ma ciò che restava era la sensazione che qualcuno ci avesse visto davvero, proprio lì, tra la sabbia e le stelle. E che ogni “buonanotte” sussurrato al telefono, in fondo, fosse una piccola dichiarazione d’amore.

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